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COMUNICATO STAMPA

La scelta dell’uva

 Clima, Terreno e Proprietà Organolettiche
Oggi vorrei parlare di un argomento estremamente importante: Le Uve.
La scelta dell’uva è fondamentale quando si vuole dare un certo tipo di valore e aroma al vino.
Ma non è solo l’uva in sé che conferisce al vino quelle caratteristiche particolari che ricerchiamo.
Infatti, il terreno e il clima sono fondamentali per l’ottenimento di un buon prodotto.
È possibile che non si ottenga subito un buon risultato: il clima cambia velocemente e stargli dietro è molto difficile.
Infatti, secondo molti studi questo riscaldamento del clima nella viticultura provoca molte alterazioni come:
•Anticipo delle fasi fenologiche
• Accelerazione del processo di maturazione delle uve con il conseguente incremento della
concentrazione zuccherina e del tenore alcolico dei vini
• Decremento del tenore acidico con aumento del pH (ripercussioni negative sul colore e sulla stabilità microbiologica delle masse in pre-fermentazione)
• Disaccoppiamento tra maturazione tecnologica (sempre più accelerata) e maturazione fenolica
• Aumento dei fenomeni di disidratazione veloce e irreversibile degli acini con fenomeni di scottature
• Aumento dell’evapotraspirazione massima dei vigneti non sempre compensata dalle piogge.
In tale contesto si rendono necessarie strategie di adattamento che dovrebbero interessare, in primo luogo, le tecniche di gestione del vigneto.
Dunque, la viticultura richiede, ora più che mai, una grandissima attenzione.
Se volete sapere come io mi muovo a tal proposito, vi consiglio di seguirmi su Instagram, dove mostro tutto il mio lavoro in azienda: paolonenci .
Ma, ora che abbiamo capito che clima e terreno sono fondamentali per la produzione di vino, vediamo le caratteristiche organolettiche di alcune tipologie di uva (in particolare quelle rosse).
Nelle e-mail mi sono focalizzato principalmente sul Sangiovese, uva molto utilizzata, soprattutto in Toscana.
Oggi invece vi vorrei parlare di altre uve che compongono i nostri vini:
• Syrah
• Merlot
• Cabernet Franc
Queste, insieme al Sangiovese, sono le uve che compongono il nostro Bacio di Venere.
Partiamo con il Syrah: è chiamato “internazionale” in quanto è stato esportato dalla Francia e coltivato in tutto il mondo.
La sua maggiore diffusione in Italia la ha in Toscana, dove veniva usato soprattutto per migliorare il Chianti.
La coltivazione dello Syrah appare più problematica di quella di altri vitigni, a causa della sua sensibilità allo stress idrico, della tendenza alla surmaturazione e del notevole peggioramento nella qualità del vino se le rese sono troppo elevate.
Ma, l’evoluzione delle tecniche di coltivazione e soprattutto una buona attenzione fanno si che si contengano questi rischi e che i vini Syrah presenti sul mercato siano in genere di buona piacevolezza organolettica.
Il Merlot, invece, ha una grande capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e di terreno.
Il vitigno del Merlot si è diffuso in maniera capillare in tantissime parti del mondo, con risultati molto diversi.
In alcuni casi ha dato vita a vere e proprie produzioni d’eccellenza, in altri casi è stato utilizzato per “addomesticare” i vini più scontrosi, donando corpo e amabilità ai vini rossi più difficili, tanto da essere considerato, nel caso di vini di bassa qualità, come un “addormentatore” di sapore e personalità.
Le caratteristiche organolettiche del vino rosso Merlot sono universalmente riconosciute da tutti gli amanti del vino, che considerano il vitigno portatore di rotondità e morbidezza.
Infatti, i vini risultanti da questo vitigno sono rossi vellutati, intensi, di color rosso rubino; l’olfatto permette di riconoscere molto chiaramente i frutti rossi del bosco (more, lamponi, ribes, ecc), tutti gli odori tipici del sottobosco, spezie molto erbose (origano, ecc) fino ad arrivare agli aghi di pino.
Il Cabernet Franc preferisce suoli sabbiosi e pietrosi o a tendenza calcarea.
L’Italia è stata considerata, per molto tempo, una delle patrie del Cabernet Franc, anche se recentemente si è scoperto che gran parte delle migliaia di ettari in Veneto e Lombardia sono in realtà Carmenère.
Friuli-Venezia Giulia e Toscana sono le regioni italiane dove si producono i migliori Cabernet Franc in purezza.
Il Cabernet Franc resiste piuttosto bene ai climi rigidi ed è più precoce, infatti per questo motivo lo si usa spesso per dare equilibrio ai vini.
Dal punto di vista sensoriale, il Cabernet Franc è uno dei vini rossi più facili da riconoscere, anche da parte di chi si avvicina al mondo del vino.
Infatti, il suo alto contenuto di pirazine marca con inconfondibili tracce fumé e di peperone.
Se l’uva ha raggiunto una maturazione eccellente il vino risulta elegante e screziato di eleganti note affumicate, altrimenti i richiami di peperone e pepe sono bruschi e rendono il vino molto verde e poco piacevole.
Tre uve eccellenti con proprietà e caratteristiche completamente diverse, ma che, insieme al Sangiovese, conferiscono ai nostri vini aromi e sapori che ti fanno vivere in pieno il bello della toscana.
E voi, avete mai assaggiato i nostri vini?
Paolo.

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